Carlo Ghirardato omaggia nuovamente le due voci oltre la collina: Mia Martini e Fabrizio De André
Di Pippo Augliera, 20/03/2011 - Dopo la data di debutto, torna lo spettacolo Per quelle due voci oltre la collina, tra Mimi' e Faber il 26 marzo al teatro comunale di Crevalcore (BO) con Carlo Ghirardato affiancato da un gruppo di validi musicisti e la partecipazione di Leda Berte'.
Il progetto rappresenta una svolta importante nella carriera artistica di Carlo Ghirardato, impegnato per ben nove anni nel portare, per ogni borgo e città d’Italia, con un fare appassionato le canzoni di Fabrizio De André, ‘come una svista, come un’anomalia, come una distrazione, come un dovere’.
Dopo un lungo e paziente apprendistato, ha portato, come afferma lui stesso, ‘il giusto rispetto al genio del poeta in musica; ne ha interiorizzato l’urgenza espressiva; l’essenzialità del testo, la sacralità sciamanica del canto, alla stregua dei vecchi , garzoni di bottega, che per far le cose a regola d’arte trascorrevano anni a mescolar colori, metter mano solo ai campi lunghi’.
Negli ultimi tempi, corroborato da questa esperienza, è nata la voglia incessante di creare una narrazione puntando l’attenzione sulle canzoni del cantautore genovese e di una grande interprete calabrese, Mia Martini, proponendo anche brani inediti, incastonati tra i brani dell’uno e dell’altra.
Un tentativo di tessere e ricamare preziosi punti di contatto su questi due miti che hanno dato molto alla musica. Ad ambedue infatti va riconosciuta una profonda autenticità nell’approccio creativo ed una libertà comportamentale che spesso ha causato loro vividi contrasti con l’industria discografica. Hanno sostanzialmente risposto a motivazioni dettate da esigenze espressive e saputo trasmettere emozioni universali come la gioia e il dolore.
Entrambi stanno conoscendo post mortem un successo strepitoso, dato dal continuo florilegio di libri, album fotografici , cofanetti etc. etc. A fronte di questa “riscoperta” del mercato, viene posto l ‘accento su aspetti importanti come l’autenticità, il coraggio, la dignità, che in tempi odierni sembrano relegati sullo sfondo.
Il concerto/recital ruota attorno ad un sentimento di nostalgia che è alla base della scelta vitale di un artista ritornare a far musica: ‘Rischiare libertà strada per strada, scordarsi le rotaie verso casa’. Si passa attraverso il recitativo de “La mia razza” (su testo di Faber per Mia): ‘E’ la mia razza difficile ed imperfetta ed io più di lei, la mia razza non cambia e non la cambierei, sulla strada maestra perde il fiato e la via, sulla strada di casa perde la fantasia’, per lasciar spazio alla voce di Mia con la sua poesia di “Oltre la collina”: ‘Ora tutto questo è là, pronto a risucchiarmi indietro, a trascinarmi con sé nel buio, nel silenzio, nel marmo”.
E qui entra in scena, a recitar se stessa, la sorella maggiore di Mia, Leda Berté, che racconterà della loro convivenza, quando Mimì, a causa delle difficoltà derivanti dal pregiudizio, non riusciva a mettere insieme il pranzo con la cena.
Dal silenzio della collina, si cercherà di rievocarli entrambi, intrecciando gli spunti che intrecciano le loro due esistenze. Dal repertorio di Mia Martini sarà proposta la canzone “Notturno” (e come non ricordare che Faber avrebbe titolato “Notturni” il suo prossimo album, se la ‘vile carogna’ non lo avesse strappato via?).
Lo stesso vale per Mimì, che aveva manifestato l’intenzione di interpretare “Amore che vieni amore che vai” e “La canzone dell’amore perduto”. Già in passato si era cimentata con “Hotel Supramonte”, “Suzanne”, “Fiume Sand Creek” e “Il pescatore”.
Da rilevare che entrambi hanno reso il giusto merito alla canzone napoletana: uno con “La nova gelosia”, l’altra con “Cu’mme”. Sarà eseguita anche “La marca nuziale” di Brassens, nella superba traduzione di De Andrè, per raffigurare in chiave onirica un probabile sodalizio tra i due e la scomparsa della razza contadina. E, ancora: “Nancy”, ed “Anime salve” di Faber; “La costruzione di un amore”, “Donna” e “Del mio amore” di Mimì.
Tra i brani inediti di Carlo Ghirardato, due sono dedicati all’uno e all’altra: “Io canto Fabrizio” e “Canta Mimì”. Ci saranno in scaletta anche “Luce lontana stella vicina”, “Wo?” da una poesia in lingua originale del poeta tedesco H. Heine, e “Di cosa saprà”.
Lo spettacolo si avvale dell’accompagnamento musicale di validi professionisti, che affiancheranno la voce e la chitarra di Carlo Ghirardato. Alle tastiere Renato Droghetti, già collaboratore di Edoardo Bennato, Paola Turci, Gli Stadio, Andrea Mingardi e al basso Giorgio Santisi, già collaboratore di Sal da Vinci, Barbara Cola, mentre alla chitarra acustica la giovane promessa bolognese Pierfrancesco Trocchi.
Lo spettacolo ha il patrocinio della Fondazione De André e dell’Associazione Chez Mimì, l’unico club ufficiale riconosciuto e autorizzato da Mia Martini in vita.
Fonte: Musical News