Ghirardato e le "canzoni senza inganno"
Sabato prossimo a Savoia di Lucania il concerto nell’ambito del “Faber Fest” (di Carlo Pecoraro). SAVOIA DI LUCANIA. Saranno canzoni di libertà. Che attraversano i cambiamenti della società e narrano delle atrocità dei conflitti. Un percorso sonoro che impasta lingue e terre diverse, dalla Prussia di “Zogen einst fünf wilde Schwäne” al Sudamerica di “Sólo le pido a Dios” di León Gieco che Mercedes Sosa ha reso immortale alla Francia di Boris Vian con “Le deserteur” in Italia tradotta da Fossati, ma qui cantata in francese. C’è Lennon e Dylan, c’è De Andrè e Capossela. Un evento unico che sabato prossimo, nel castello di Savoia di Lucania, farà ritornare il “Faber Fest” dedicato al grande cantautore italiano Fabrizio De Andrè. Un tema attuale, quello scelto nel suo viaggio sonoro dal maestro Carlo Ghirardato che accompagnato da Rod Mannara, interpretrà «canzoni senza inganno» che hanno saputo raccontare, e spesso anticipare, l’inganno dei conflitti.